Tra le strade di Budapest
ce n'è una che noi Italiani, almeno quelli della mia generazione,
conosciamo: la via Pal. La via Pal si trova a Józsefváros o
l'VIII. Chi da ragazzino non ha letto
" I ragazzi della via Pal" di Molnar? Era una delle letture
classiche dei ragazzi di una volta.
I turisti di solito
evitano l'VIII. Un po' perché, pur essendo un quartiere centrale,
risulta fuori dai circuiti normali, un po' perché la zona ha sempre
avuto una pessima reputazione.
Gli Ungheresi la
conoscono come il ghetto. Non ha nulla a che vedere con il ghetto
ebraico, più centrale, benché anche questa zona fosse abitata
dagli Ebrei. Si trovano ancora tracce
della presenza di piccole sinagoghe in alcune vecchie case (vedi la
Synagogue di Nagy Fuvaros utca).
Questa era la zona delle
prostitute e dei ladri, abitata da tempo dalla minoranza rom, i Roma,
come li chiamano gli Ungheresi.
Nel periodo sovietico poi
sono stati stati costruiti orribili e enormi palazzoni popolari.
Oggi, oltre ai Rom, ci
abitano Cinesi, Africani, senzatetto e altre minoranze. Insomma lo
slum di Budapest. In realtà, pur mantenendo la fama che si è
conquistata, il quartiere è molto cambiato. La zona è stata dotata
di telecamere e le prostitute sono sparite dalle strade. Non che non
ci siano, ma non più sulla strada. Gli Zingari sono stati in parte
espulsi, non sempre con le buone maniere, o costretti ad altri
insediamenti. Molte vecchie case, specie le più fatiscenti sono
state abbattute. Il progetto di riqualificazione è stato spesso
criticato perché ha portato alla parziale distruzione di un tessuto
urbano e architettonico interessante. Rimane ancora una cospicuo
insediamento rom attorno a Magdolna utca, la zona più degradata di
Budapest. Resta il fatto che Józsefváros non è più quello slum
di una volta, anche se l'area di Magdolna continua ad essere una
zona poverissima.
Ancora oggi c'è chi
organizza visita guidate ai luoghi della comunità rom. La visita
guidata a quel che resta del quartiere di Magdolna comunque merita.
Inutile entrare nell'area da soli. I segreti del quartiere sono
nascosti dentro cortili che non raggiungereste mai. Non che non ci
possiate andare da soli di giorno. Non è più rischioso di una
qualsiasi nostra periferia. Evitare le foto. I Rom non
amano essere immortalati come animali allo zoo e non mi pare che abbiano torto.
Eviterei per sicurezza di passeggiarci di notte.
Un po' più in là c'è il
mercato cinese. Non è molto interessante. In realtà è un
accozzaglia di cianfrusaglie, ma se avete una mezza mattinata da
perdere potete anche farci un giro.
Józsefváros però ha
due facce. Quella degradata di Magdolna e quella completamente
diversa del distretto dei palazzi (Palotanegyed). A partire dal museo
nazionale a Kalvin Square si apre l'area dei più bei palazzi della
nobiltà ungherese. Sono le case dove abitavano le grandi famiglie
ungheresi: gli Eszterházy, i Festetics, i Károlyi. Anche qui una
visita guidata che vi permetterà di entrare in queste dimore
lussuose non è una perdita di tempo. Costa una quindicina di euro,
ma vale la pena, specie se conoscete l'inglese e volete conoscere la
storia dell'Ungheria.
C'è poi il cimitero
Kerepesi. E' situato in un bellissimo parco. Non ci viene quasi
nessuno, ma è una passeggiata in uno dei più bei complessi
monumentali di Budapest. Da non perdere. C'è tutta la storia
dell'Ungheria dentro. Dalle tombe dei rivoltosi del 56 a quelle degli
ultimi leader del partito.
Infine il Füvészkert,
il giardino botanico dell'università (Illés utca 25). Risale al
1847. Grande collezione di piante ed alberi tropicali. Poco più di
due euro di ingresso.
Su chi abita oggi a Magdolna (conferenza di Monika Balint in inglese)
Foto di Józsefváros
Tour
Beyond Budapest Sightseeing organizza
dei tour a Józsefváros e al quartiere dei palazzi. Questo e l'indirizzo del sito:
La stessa cosa fa contexttravel.com, ma
è più cara. Indirizzo:
Giardino botanico