Ma gli Ungheresi hanno scrittori? Come
no! E pure bravi anche. Siccome spesso per capire un paese vale più un
romanzo che che un libro di storia (ed è anche più piacevole) ve ne consiglio
qualcuno:
Péter Esterházy:
"Harmonia Caelestis" (2000).
"L'edizione corretta" (Javított kiadás,
2002)
Esterházy non è uno qualsiasi. E' un
discendente degli Esterházy, una delle più grandi famiglie ungheresi. Suo sarebbe,
non ci fosse stata l'Unione Sovietica, l'ononimo palazzo del district palace.
Uno dei più belli di Budapest.
Il libro racconta le vite dei suoi antenati,
dall'ascesa durante l'Impero Austro-Ungarico al declino ai tempi del comunismo.
"L'edizione corretta"
racconta invece della scoperta che, durante il comunismo, il padre era informatore della polizia.
Magda Szabó
"La Porta"
Magda Szabó è una scrittrice
deliziosa, poco nota al grande pubblico anche se ha vinto premi letterari in tutto il
mondo.
Sándor Márai
"Le Braci"
Fin troppo noto. Non ha bisogno di
commenti
GYULA KRUDY
"Il Girasole"
Poco conosciuto, ma vale Marai
Imre Kertész
"Essere senza destino" (Sorstalanság)
La sua vita a 15 anni nei campi di
concentramento di Auschwitz, Buchenwald e Zeitz. Ha vinto il nobel per la
letteratura nel 2002
Péter Nádas
"Libro di memorie"
Susan Sontag lo definisce «il più
grande romanzo scritto nel nostro tempo e uno dei più grandi libri del secolo».
Dezső Kosztolányi
"Allodola"
"Kornél Est"
"Le mirabolanti avventure di Kornél"
Amato da Thomas Mann e per Kundera e
Esterházy un maestro assoluto della prosa moderna.
Tibor Déry
"Signor A.G. nella città di X"
Ágota Kristóf
"Trilogia della città di K."
Riconosciuto come un autentico capolavoro
László Krasznahorkai
"Melancolia della resistenza"
György Dragomán
"Il Re bianco"
Attila Bartis
"Tranquillità"
Róbert Hász
"La Fortezza"
Miklós Vámos
"Il libro dei padri"
Letteratura ungherese
Poesie ungheresi